Enrico Letta torna a Roma dalla sua missione nel Golfo. E lo fa “con il sorriso sulle labbra”, perché nel suo road show del sistema Italia tra Emirati, Qatar e Kuwait, incassa importanti segnali di “fiducia verso l’Italia”. Ma anche e sopratutto fatti. A cominciare da quei 500 milioni che mette in valigia per le imprese tricolori, e quindi per la crescita ed il lavoro, che il “più antico e prestigioso fondo sovrano del mondo, Kia (Kuwait Investment Authority), ha deciso di dare all’Fsi (il fondo strategico di Cassa Depositi e Prestiti) per investire nelle medie e grandi imprese del Made in Italy.
Una boccata di ossigeno, in termini di capitalizzazione, la cui ricaduta sulla crescita e il lavoro non tarderà, assicura il premier. Che parla così di “colpo grosso, il più grande che porta a casa dal Golfo. Ma non l’unico.
Negli Emirati, prima tappa del suo tour, ha infatti incassato il via libera definitivo delle trattative della compagnia italiana con Ethiad. Trattative che spettano ai rispettivi management, ma cui di fatto la sua visita a Abu Dhabi ha dato una forte accelerazione. Portando negli Emirati, al principe ereditario, quella “rassicurazione politica” che serviva per mettere il sigillo finale ai negoziati.
E, ancora, nella sua missione porta a casa anche un altro ‘goal’: l’interesse degli investitori per il suo “ambizioso piano di privatizzazioni”. A cominciare dalla tappa in Qatar, con Doha che è pronta a mettere capitali nella dismissione di Poste e Fincantieri. E soprattutto in quella dell’Eni, dove i qatarini – che con il loro fondo sovrano detengono già una quota poco sotto al 2% – sono pronti a salire con la cessione della nuova tranche (si parla di un 4% del ‘cane a sei zampe’). E se nel mirino degli investitori potrebbe esserci anche Aeroporti di Roma, per un’operazione che potrebbe rafforzare l’hub di Fiumicino, Letta tiene a rimarcare che queste operazioni non sono solo per ridurre il debito tricolore ma anche, e soprattutto, per attrarre investimenti esteri. Perché le “risorse vanno cercate negli anfratti del paese” ma anche oltrefrontiera.
Letta termina la sua missione, puntata proprio alla promozione dell’Italia nel solco di quella strategia di ‘Destinazione Italia’ fortemente voluta da Palazzo Chigi, anche portando a casa spazi di internazionalizzazione delle sue imprese. Negli Emirati come in Qatar e Kuwait. Spinte non solo dalle grandi opportunità di sviluppo nelle costruzioni, la tecnologia, le infrastrutture e tutti i settori del ‘nuovo made in Italy’, il manufatturiero avanzato, ma anche in vista di importanti appuntamenti internazionali. Expo Dubai 2020, con il quale durante la visita è stato firmato un memorandum of understanding per una collaborazione con Expo Milano 2015. E, ancora, i mondiali di calcio di Doha nel 2020, dove le imprese italiane possono fare la loro parte e non solo nel settore dello sport, che le vede in pole position.
Enrico Letta returned to Rome from his mission in the Gulf. And it does so ” with a smile ,” because in his road show of the Italian system in the UAE, Qatar and Kuwait , collects significant signs of ” confidence in Italy .” But also and above all the facts. Beginning with those 500 million, which puts companies in a suitcase for the tricolor , and therefore for growth and jobs, the ” oldest and most prestigious of the world ‘s sovereign wealth fund , Kia ( Kuwait Investment Authority ) , has decided to give FSI (the bottom of strategic Deposits and Loans Fund ) to invest in medium and large companies in the Made in Italy.
A breath of fresh air in terms of market capitalization , whose effect on the growth and jobs will not delay ensures the premier. That speaks well of the ” big one , the biggest one brings home from the Gulf. , But not the only one.
In the Emirates , the first leg of his tour , has collected the final go-ahead of negotiations with the Italian airline Etihad . Negotiations which belong to their respective management, but which in fact his visit to Abu Dhabi gave a strong acceleration . Bringing in the UAE , the Crown Prince , the ” assurance policy ” that was used to put the final seal to the negotiations .
And, again, in his quest brings home another ‘ goal ‘ : the interest of investors for its ” ambitious privatization plan .” Starting from the stage in Qatar, with Doha is ready to put capital into the disposal of Posts and Fincantieri. And especially in that Eni , where the Qataris – who through their sovereign wealth fund already hold a share of just under 2% – are ready to climb with the sale of the next tranche (something like 4% of the ‘ six- dog paws ‘ ) . And if in the crosshairs of investors could be there Airports of Rome, for an operation that could strengthen the Fiumicino hub , Letta takes to emphasize that these operations are not only to reduce debt tricolor , but also, and especially , to attract investment esters . Why the ” resources are to be found in the nooks of the country” but also across borders .
Read ends its mission , its stake in the promotion of Italy in the wake of that strategy ‘ Destination Italy ‘ strongly supported by Palazzo Chigi , also taking home spaces internationalization of its business. In the Emirates , as in Qatar and Kuwait. Driven not only by the great development opportunities in construction , technology , infrastructure and all sectors of the ‘ new made in Italy ‘ , the advanced manufacturing , but also in view of important international events . Dubai Expo 2020, which was signed during the visit a Memorandum of Understanding for cooperation with Expo 2015 . And, again, the World Cup in Doha in 2020 , where Italian companies can do their part and not just in the sports industry , which sees them in pole position.